Alla fine della scorsa estate, il Business Round Table Group, una delle più potenti associazioni economiche statunitensi, ha emesso una, per molti versi sorprendente, formulazione di quello che è lo scopo di un’azienda, in cinque punti che hanno scatenato un dibattito forsennato sia in patria che altrove.
- Fornire valore ai nostri clienti. Porteremo avanti la tradizione delle aziende americane all’avanguardia nel soddisfare o superare le aspettative dei clienti.
- Investire nei nostri dipendenti. Ciò inizia con un’equa compensazione e con la fornitura di importanti benefici. Comprende anche il supporto attraverso la formazione e l’istruzione che aiutano a sviluppare nuove competenze per un mondo in rapido cambiamento. Promuoviamo la diversità e l’inclusione, la dignità e il rispetto.
- Trattare in modo equo ed etico con i nostri fornitori. Ci impegniamo a servire come buoni partner per le altre aziende, grandi e piccole, che ci aiutano a raggiungere i nostri obiettivi.
- Sostenere le comunità in cui lavoriamo. Rispettiamo le persone delle nostre comunità e proteggiamo l’ambiente adottando pratiche sostenibili in tutte le nostre attività.
- Crescere e innovare generando valore a lungo termine per gli azionisti, i quali forniscono il capitale che consente alle aziende di investire. Ci impegniamo a favore della trasparenza e di un impegno efficace nei confronti degli azionisti.
In pratica, lo scopo di un’azienda si sposta dal generare profitto principalmente per i suoi azionisti, alla prospettiva più allargata e inclusiva di generare benessere per tutti: sia shareholder che stakeholder — azionisti, impiegati, fornitori, clienti fino ad arrivare alla nazione, alla comunità locale e all’ambiente in generale.
Un’affermazione che ha lasciato stupefatti, dato che l’associazione è da sempre stata una strenua sostenitrice delle idee dell’ultraliberista Milton Friedman (le malelingue sostengono che il cambio di rotta sia dovuto, in parte, alla scomparsa di uno dei membri anziani del consiglio, un vuoto che avrebbe permesso l’espressione di idee più progressiste). Sostanzialmente, nella prospettiva economica classica, il benessere per le comunità si genera da sé, come effetto secondario dell’attività di impresa.
Prima di ogni altra cosa, la dichiarazione di BRT non è una negazione del sistema capitalistico, ma una sua evoluzione in forme più adeguate alle sfide dei tempi. Non ne nega le premesse fondamentali — è il mercato a generare benessere per il resto della società come effetto secondario -, ma ne estende la portata, cercando di incorporare una dimensione etica, globalista e trasversale. È una dichiarazione parziale, perché esclude molte dimensioni, ma apre la porta a molte altre questioni che meritano una nostra riflessione.