Oggi ci troviamo di fronte a una serie di sfide pressanti, tra cui il cambiamento climatico, le pandemie, i conflitti, le turbolenze economiche e le migrazioni. Allo stesso tempo, la natura e la complessità dei progetti che intraprendiamo si ampliano incessantemente. Con prodotti e servizi che si integrano sempre di più nella trama delle nostre esistenze, diventa imperativo per noi progettisti estendere la nostra visione. L'approccio progettuale tradizionalmente centrato sull'utente deve evolvere, abbracciando una concezione di valore che sia realmente sostenibile nel tempo per tutti e in ogni contesto. Questo significa anticipare le ripercussioni delle nostre decisioni progettuali, tenendo conto anche di elementi esterni che potrebbero sfuggire al nostro controllo diretto.
Il nostro obiettivo è di approcciare la progettazione in una prospettiva più olistica, che tenga conto non solo dell'individuo, ma anche dell'ambiente circostante, delle relazioni interpersonali e delle comunità coinvolte. Andando oltre lo User-Centered Design, miriamo a trovare un equilibrio tra tecnologia, politiche e individui, assicurandoci che l'innovazione risponda alle esigenze reali piuttosto che imporle.
Prendere decisioni consapevoli quando si progettano prodotti, servizi ed esperienze non è facile, ma ci sono molti grandi pensatori e risorse da conoscere: framework, linee guida e strumenti per provare almeno a riflettere su ciò che desideriamo costruire.
Don Norman per esempio, in Design for a Better World, introduce il concetto di Human-Centered Design e presenta una disamina di dove abbiamo sbagliato come designer e una ricetta chiara per migliorare le cose. Propone un nuovo modo di pensare, che riconosce il nostro ruolo in un complesso sistema globale in cui anche i semplici comportamenti influenzano il mondo intero e propone una ricalibrazione di ciò che consideriamo importante nella vita, con la consapevolezza che potrebbero essere necessari 20-30 anni prima che l'impatto del cambiamento sia percepibile, poiché le persone devono prima imparare a pensare in modo diverso e l’economia e i macro-sistemi devono essere pronti per accoglierlo.