Lavoriamo con la Pubblica Amministrazione da diversi anni, in diversi paesi, e i progetti realizzati con loro ci hanno insegnato moltissimo. Soprattutto quando abbiamo avuto a che fare con la progettazione di nuovi livelli di servizio e strumenti da offrire ai cittadini.
La transizione verso il digitale presenta per gli organi amministrativi delle sfide potenzialmente più articolate rispetto a quelle del settore privato, pur riconoscendo la rilevanza di entrambe. L’ecosistema amministrativo, infatti, si trova di fronte a ripercussioni di portata maggiore: il loro obiettivo primario non è solo la funzionalità, ma la salvaguardia del benessere comune. A complicare ulteriormente il quadro, la struttura burocratica presenta livelli di complessità, stratificazione e una profondità storica che raramente si riscontrano nel mondo aziendale. A testimonianza di ciò, basta consultare un manuale di diritto pubblico o esaminare una legge per apprezzare la densa rete di responsabilità, diritti e obblighi che ogni cittadino è chiamato a navigare.
Anche per questo gli apparati burocratici sono lenti, spesso inefficienti. Ma ha davvero senso pensare di portare il servizio pubblico al medesimo livello di quelli privati? Perché farlo?