I futuri come spazio di opportunità per azioni immediate
Da qualche anno, Sketchin ha cominciato a riflettere su come il design possa maneggiare la dimensione del futuro, come la possa esplorare e, infine, come possa indirizzare la propria azione in vista di un orizzonte che reputiamo, per le più diverse motivazioni, preferibile.
In un contesto così volatile è difficile decifrare le traiettorie del mondo e per questo bisogna abbracciare un approccio plurale ed è possibile parlare solo di futuri, al plurale. Bisogna immaginare, empatizzare ed essere resilienti a differenti tipologie di futuro, ricordiamoci sempre che si tratta di probabilità, possibilità, desideri, slanci in avanti.
Tutte le attività che guardano ai futuri con un approccio progettuale non devono e non possono avere velleità di fare predizione, ma di stimolare, provocare e predisporsi al divenire.
Come designer il nostro contributo è fondamentale soprattutto nei momenti di discontinuità o di crisi, quando quello che c’è oggi non vale più, o vale poco e si avvia al declino o, ancora, affronta momenti di discontinuità.
Facciamo un paio di esempi per amore di concretezza. Prendiamo due settori che sappiamo per certo cambieranno molto nei prossimi anni: l’automotive e l’healthcare.
Il mercato dell’auto cambierà moltissimo: le auto saranno elettriche e non più alimentate con combustibile e si potranno acquistare on line, i concessionari venderanno non solo i veicoli, ma l’intero sistema integrato per la mobilità elettrica (auto + colonnina di ricarica + sistema fotovoltaico + servizi accessori e coperture assicurative), inoltre l’automazione dei singoli veicoli cresce. Come useremo l’auto nel futuro invece resta un’incognita: forse non avremo più auto di proprietà, ce ne saranno forse meno, preferiremo utilizzarla come un servizio. Ma il mercato dell’auto che farà? Come si trasformerà per restare rilevante e profittevole.
Ancora, la salute. Non è un mistero che l’Europa stia invecchiando e che neppure i flussi migratori saranno in grado di arginare il fenomeno. Sempre più vecchi allora, sempre più bisognosi di assistenza medica. Questo non si tradurrà necessariamente in un maggior numero di ospedali o di strutture di cura, anzi probabilmente vivremo situazioni di ospedalizzazione domiciliare. E come farà fronte a queste variazioni il settore dell'healthcare? Come potremo avere un’assistenza medica adeguata tra 40 anni, quando saremo noi - in base alla media dell’età delle persone di Sketchin - ad aver sfondato il muro degli ottanta?
Le condizioni attuali stanno rimodellando ciò che definisce una buona leadership. L'idea di fissare una visione chiara e di perseguirla, indipendentemente dalle circostanze che cambiano, o anche di piegare le situazioni per adattarsi alla visione, stabilisce una posizione sempre più fragile in un mondo che non è solo volatile, ma assolutamente conflittuale. Il riposizionamento reattivo quando gli eventi prendono svolte impreviste, e a velocità sorprendenti, mette semplicemente un'organizzazione nella posizione di essere soltanto reattiva e non proattiva.
Anticipare il terreno potenziale di un futuro, e definire azioni su quella base, significa contribuire alla formazione e alla forma di quel potenziale futuro. Questo crea una consapevolezza attiva e continua delle possibili forze che ci attendono, e la capacità di dare un senso alla convergenza o all'interazione di queste forze, mentre si guida in modo proattivo tra gli scenari emergenti.