Questo articolo fa parte di una serie che raccoglie le riflessioni dello studio intorno alle tematiche AI e delle sue applicazioni. Se non vuoi perderti nemmeno una storia di Sketchin, iscriviti alla nostra newsletter.
Integrare l’AI nei processi per l’innovazione futura
Progettare si sta trasformando in una simbiosi tra uomo e macchina, dove l’AI gioca un ruolo chiave nel portare innovazioni e miglioramenti. Ecco come affrontiamo l’evoluzione in Sketchin.
Chief Design Officer, Design Director
23.01.24 - 10 minuti di lettura
Il design si trova ora a un bivio evolutivo: la disciplina, un tempo dominio esclusivo dell’intuito umano e della creatività, accoglie un nuovo protagonista: l’intelligenza artificiale. L’AI, attraverso tecnologie come il machine learning, il deep learning, l’AI generativa e l’analisi del linguaggio naturale, dischiude una dimensione di apprendimento, adattabilità e semi-autonomia finora impensabile e i sistemi di AI non sono più solo assistenti, ma attivi co-creatori nel processo di design.
L’AI, se propriamente istruita, ha la capacità di elaborare rapidamente nuovi contenuti testuali e visivi, suggerire nuovi layout, concept e addirittura intere esperienze utente basate sull’analisi dei dati e su modelli predittivi. Inoltre, l’AI può anticipare tendenze e preferenze emergenti, guidando i designer verso soluzioni prospettiche e innovative, ampliando l’orizzonte creativo e consentendo una precisa personalizzazione delle esperienze secondo le aspettative e le esigenze degli utenti finali.
L’AI, Sketchin e Dot, il nostro metodo di design
In Sketchin stiamo avviando un percorso di sperimentazione, consapevolezza e condivisione di come integrare l’AI nel nostro modo di lavorare.
Ci sono tre direttrici su cui stiamo misurando l’efficacia degli strumenti di AI nel percorso progettuale:
- La dimensione individuale: valutare la capacità e l’efficacia per un designer di attingere a qualsiasi dato in pochi secondi e di sfruttare gli apprendimenti e le memorie di un agente/strumento AI autonomo.
- La dimensione collettiva: valutare gli effetti dell’AI ma anche sulla coesione e sulla collaborazione del team di progettazione. Combinando competenze tecniche, competenze relazionali e comunicative le AI saranno un elemento integrante del team stesso.
- La dimensione strategica/valoriale: valutare la capacità dei team di design e dei clienti di orchestrare le decisioni strategiche in modo collaborativo, sfruttando l’aiuto di un board di agenti AI o l’utilizzo di gen AI tool.
Abbiamo provato quindi a inserire diversi strumenti di AI all’interno del nostro processo di progettazione Dot - Design Over Time.
- Frame | Ricerca: combinare la ricerca tradizionale e il pensiero critico, a cui non è possibile rinunciare, con le tecniche di ricerca potenziate dall’AI per prendere decisioni più informate, intercettare trend e segnali deboli, identificare pregiudizi nelle ricerche di mercato e includere la prospettiva di utenti meno rappresentati.
- Foster | Ideazione: combinare tecniche di ideazione tradizionali e sintetiche per generare idee in modo più rapido e approfondito.
- Design | Validazione: testare i primi prototipi con clienti e personas sintetiche, verificando il soddisfacimento dei loro bisogni e intercettando le prospettive di eventuali utenti esclusi o sotto-rappresentati.
- Scale | Go-to-market e produzione: testare il posizionamento del nuovo prodotto/servizio sul mercato attraverso l’attivazione di co-piloti, identificando e riducendo i bias nel design, nei contenuti, nel marketing e persino nei suoi algoritmi sottostanti.
Per cosa usiamo i tool AI in Sketchin
In studio sfruttiamo i tool di Generative AI principalmente per tre scopi.
Potenziare la creatività
Strumenti come assistenti di progettazione e software di modellazione, apprendendo dai designer e adattandosi ai loro stili e preferenze, propongono contenuti originali che si basano sull’analisi di dati e tendenze UX/UI.
Ottimizzare il workflow
L’integrazione della generative AI nei processi di design trasforma il modo in cui il team di design esegue i task, entrando a far parte del team a pieno titolo e rendendo il processo più snello e focalizzato. Di volta in volta l’AI può essere:
- Un assistente per sbrigare i compiti ripetitivi: con la corretta istruzione dei prompt, possiamo maneggiare con rapidità ed efficacia anche il task più noioso—i.e creare varianti di layout o adattare disegni e idee—permettendo ai designer di concentrarsi soprattutto sugli aspetti creativi e strategici del progetto.
- Un collega per la gestione dei progetti: L’AI può tracciare i tempi, organizzare le risorse e individuare gli sprechi per un uso più efficiente delle risorse.
- Un generatore divergente: l’AI è in grado di adattarsi rapidamente ai cambiamenti delle richieste dei clienti, producendo una varietà di soluzioni di design in tempi record e allargando lo spettro delle possibilità.
- Un consigliere: Gli strumenti AI forniscono feedback istantanei e suggerimenti utili durante il processo creativo, dando la possibilità ai designer di imparare da ogni progetto.
Personalizzazione, analisi e prototipazione
L’AI consente personalizzazioni avanzate e applicazioni su larga scala e facilita la creazione di design adattabili a diversi mercati e demografie. L’analisi di ampi volumi di dati offre una comprensione dettagliata delle preferenze degli utenti, guidando la progettazione di esperienze su misura.
Le interfacce basate sull’intelligenza artificiale hanno la capacità di adattarsi dinamicamente, offrendo un livello di iper-personalizzazione che può essere esteso a grandi masse di utenti. Questo è possibile grazie all’analisi approfondita e accurata di dati e insight, che permettono alle interfacce di rispondere in modo specifico e mirato alle esigenze individuali, nonostante vengano applicate su larga scala.
L’AI generativa, inoltre, identifica tendenze e preferenze degli utenti, sviluppa soluzioni predittive e, se appropriatamente addestrata, offre elementi per progetti più inclusivi e innovativi.
Gli strumenti di Generative AI stanno trasformando anche le fasi di prototipazione e di testing, che diventano più rapide e iterative.
Etica e sostenibilità legate all’uso dell’AI
L’adozione dell’AI nel design solleva anche importanti questioni etiche e di sostenibilità. In assenza di indicatori visibili, non siamo in grado di percepire l’impatto ambientale prodotto dal consumo energetico dalle tecnologie generative. Per questo, un uso più mirato e consapevole di tali strumenti non solo ne migliora l’efficacia, ma riduce anche il nostro impatto sull’ambiente.
Responsabilità etica: non è un mistero che gli strumenti di AI riflettano i pregiudizi e le ideologie delle persone che li usano e questo genera importanti implicazioni etiche. La creazione di strumenti che operino secondo giustizia è l’obiettivo perseguito anche dall’AI Act recentemente emanato dall’Unione Europea per fare in modo che i sistemi AI utilizzati nell’area comunitaria siano sicuri, trasparenti, tracciabili, non discriminatori e rispettosi dell’ambiente e delle persone. La norma pone l’accento proprio sull’importanza della supervisione umana per prevenire risultati perversi.
La difficoltà per i designer e le aziende sta nel trovare un equilibrio virtuoso tra le potenzialità delle AI, i possibili vantaggi economici che derivano dal loro uso senza limitazioni e il rispetto delle norme giuridiche ed etiche.
Inclusività: l’AI può aiutarci a creare prodotti e servizi accessibili a un’ampia gamma di utenti, inclusi quelli con disabilità o esigenze speciali. Il dialogo con l’AI può portare un punto di vista diverso, aiutandoci ad affrontare eventuali bias interiorizzati e obbligandoci a mettere in discussione una visione eventualmente soggettiva di ricerche e situazioni.
Trasparenza e accountability: per creare fiducia è fondamentale assicurare trasparenza e responsabilità nell’uso dell’AI nel design, divulgando la consapevolezza delle sue potenziali implicazioni sociali e promuovendo pratiche di design responsabili.
Il designer nell’era dell’Intelligenza Artificiale
Il designer diventa un orchestratore capace di integrare intuizione umana e potenza dell’AI. La sfida sta nell’equilibrio tra estetica, usabilità, funzionalità e innovazione AI, mirando a soluzioni avanzate, ma intuitive.
L’evoluzione del ruolo del designer comporta la definizione di un “toolbox” rinnovato, che integra tecniche tradizionali con AI avanzata.
L’interazione con le AI non solo migliora le capacità comunicative umane, ma richiede anche un equilibrio tra tecnologia AI e sensibilità umana per creare progetti empatici e accessibili. L’AI generativa promuove un approccio sistemico, offrendo una visione integrata e dettagliata, evidenziando correlazioni e impatti sul sistema, e facilitando connessioni fluide.
Ma, riprendendo il concetto di estensione-amputazione di McLuhan, ogni estensione del corpo umano—sia meccanica sia intellettuale—amplia le nostre possibilità ma riduce le capacità naturali. In questo contesto, l’AI, se utilizzata per potenziare il lavoro di team, deve espandere le nostre capacità senza sacrificare troppo la nostra analisi.
Il processo progettuale diventa così informato e coerente in ogni fase, considerando le conseguenze di ogni decisione. I designer sempre più dovranno pensare e progettare soluzioni valide sia per gli umani sia per le AI, considerando gli agenti AI come veri e propri interlocutori nel processo di progettazione. Senza mai abbandonare però lo spirito analitico e critico che contraddistingue la professione.
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